Estratti n. 1

Quante volte avete pronunciato frasi come: “Vorrei leggere un libro, ma proprio non ho tempo”; “Se solo avessi un momento libero, mi dedicherei allo studio”; “Mi piacerebbe sapere il giapponese, ma adesso non ho voglia”; “Vorrei essere più colto, ma neanche tanto”?

D’ora in poi non avrete più scuse: niente più “ma” nella vostra vita! Con il settimanale a cadenza mensile Estratti, la grande letteratura e la cultura verranno a bussarvi direttamente alla porta di casa. Poi voi, se volete, gli aprite.

Estratti propone, ogni mese, un compendio delle migliori offerte del mercato editoriale. Dalla narrativa alla saggistica, dall’opuscolo della Pro Loco di Agrate Conturbia, alla corrispondenza di un agrimensore nepalese del XV secolo.

Potrete sfoggiare ai colleghi il vostro formidabile nozionismo sugli argomenti più vari, imparare una lingua in una settimana, apprezzare la grande letteratura in pillole, sentirvi intellettualmente superiori al vostro vicino metalmeccanico, e anche guardare i giovani scuotendo la testa.

Erasmus sul balcone, e altri 1000 racconti di viaggio veramente poco avvincenti. Ed. Battipagine, Trieste 2015.

Apre la raccolta la storia di Francesco Abatini, studente palermitano di scienze dell’educazione. Dopo lunghe discussioni avute con la madre, la quale piuttosto che lasciarlo partire l’avrebbe rinchiuso volentieri in cantina, ecco che il padre ha un’idea geniale. Il compromesso trova subito il favore di tutti: Francesco fa le valigie, saluta la famiglia (che lacrimoni la mamma!), ed esce sul balcone. All’inizio non è facile: la nostalgia di casa si fa sentire e molte cose che prima erano scontate, ora non lo sono più. Ma dopo qualche tempo, superate le prime difficoltà con la lingua, Francesco si è ambientato e non vorrebbe più tornare. Il semestre passa in un soffio ed è già il momento di rifar le valigie. A casa lo accolgono come un eroe, tra abbracci e regali. Il padre, per scherzare, gli dice: – Ormai ti sei fatto un uomo… E l’anno prossimo dove andrai? In giardino? – Ma la moglie gli tira un’occhiataccia.

Giapponese in sette giorni. Collana “Senza fatica”. Ed. Il Merlo. Torino 2014

Il corso vi guiderà attraverso la scoperta di questa meravigliosa lingua e della millenaria cultura giapponese. Grazie a testi di difficoltà crescente e a esercizi mirati, dedicando allo studio soli 11 minuti al giorno, raggiungerete velocemente una competenza linguistica pari al livello C1 (quadro comune europeo di riferimento). Non è neanche necessario che vi concentriate durante gli ascolti: una volta fatta partire la cassetta, sentitevi liberi di fare i mestieri di casa, navigare su internet o raggiungere i vostri amici all’ippodromo. Dopo soli sette giorni, terminato il corso, sarete finalmente in grado di apprezzare la grande letteratura nipponica e guardare i magnifici film di Kurosawa in lingua originale senza sottotitoli.

PREREQUISITI: una buona conoscenza della lingua giapponese

Estratti della prima e della seconda lezione:

LEZIONE 1

Si traduca, senza commettere errori, dall’italiano al giapponese.

– Buongiorno signor Ennosuke, come sta sua figlia Harukichi?
– [Dopo alcuni minuti di inchino] Buongiorno signor Chikafusa; fino a ieri sera mia figlia Harukichi stava bene. Grazie infinite per aver domandato, signor Chikafusa.
– Fa piacere. E oggi come sta sua figlia Harukichi, signor Ennosuke?
– Questa mattina il mostro della risaia l’ha divorata.
– Questo turba il mio cuore, signor Ennosuke; stavo infatti per sposare vostra figlia Harukichi. Ora per salvare il mio onore non mi resta che darmi la morte. [Non trovando una catana, afferra un fagiolino e tenta ripetutamente di infilzarsi la pancia].
– Buona giornata signor Chikafusa.
– Buona giornata signor Ennosuke.

LEZIONE 2

Si traduca dal giapponese all’italiano la quarta novella del Decameron.

Chichibioはその後、クレーンコンラッドと彼のゲストを提供しています。すぐに彼は行方不明の足を見て、貴族は、クレーンが一つだけの脚を持っていると応答する料理人、への説明を要求します。 Chichibio、挑戦彼らはこの声明の正確さをチェックするために湖を見に行くと次の日の嘘によってイライラ、高貴な。かつてそこに、二人の男は、これらの鳥がスリープ状態に使用されている位置で一本の足、上のいくつかのクレーンを見ることができます。コンラッドはその後、叫んで、「ああ、ああ、」第二の脚の引き出し、離れて怖がって飛ぶ鳥に実行されます。

Workshop: “Come gestire emozionalmente i pezzi interi nelle marmellate di frutta”

Il costo è di 1800 euro per un fine settimana, bevande escluse. Al termine del corso, ogni partecipante riceverà un attestato di partecipazione.

Vi capita mai, la mattina, mentre state spalmando tranquilli la vostra fettina, di sentire una terribile pressione opporsi all’andare del coltello? Ecco che più v’ostinate, v’arrovellate, e forzate la mano, più questo si incaglia mostruosamente, si ribella, si contorce in un diavolio confuso: non spalma più, insomma. Ha incontrato un pezzo intero di fragola; sentite l’ira e la frustrazione di una vita intera farsi strada verso il super–io. I peggiori istinti bestiali si sono risvegliati. Che fare?

Proprio per fornire delle risposte a questo quesito, abbiamo organizzato il suddetto corso. Si va dal training autogeno all’eutanasia, ma per gradi.

Dare del lei ai maiali. Raccolta di poesie contadine. Arnolfo Umetto Editore, San Gimignano 1998.

Da pag. 116:

Verro gigante,
io leggo Verlaine
e tu grufoli, grufoli.

Non capisco bene
il francese,
se non smetti
di razzolare.

Ma razzola pure,
porco unto,
mentre leggo Verlaine.

Non sai che
tra poco
facciamo i salami.

Vita privata di un ascensorista, e altri 99 spunti per scrivere romanzi che venderanno meno di 25 copie. Ed. Battipagine, Trieste 2003.

L’opera si colloca a metà tra il manuale di scrittura creativa e l’antologia. Fornisce allo scrittore in erba cento esempi ragionati di spunti deboli, per fallire in partenza e non farsi illusioni.

Dà il titolo alla raccolta la storia di Fabrizio Bengala, ascensorista ufficiale per una nota azienda di maniglie del bagno. La sua vicenda emblematica viene presa in esame nel dettaglio. Nonostante egli non abbia mai avuto grandi soddisfazioni professionali (va detto, in proposito, che lo stabile dove lavora è di due piani, e spesso la gente sale in ascensore e dice: – Guardi, non stia… premo io), egli non ha mai osato lamentarsi. La trama si sviluppa intorno alle lunghe sedute dallo psicanalista, dove interminabili silenzi sono interrotti soltanto da un leggero tossire. Le memorie confuse di un’infanzia senza ricordi, trascorsa in una famiglia della media borghesia di Busto Arsizio, si intrecciano ai desideri dell’uomo che non è mai diventato adulto. La narrazione viene spesso interrotta dalle lunghe pagine del diario di Fabrizio, dove egli cerca di prender consapevolezza di sé, ma non ha chiaramente gli strumenti per farlo. Il testo non manca di descrizioni: descrizioni di lunghi pianti in un angolo della cucina, descrizioni di patate che si seccano lentamente, descrizioni di muri.

Nessuno si accorge della sua condizione, tanto egli s’ingegna di nasconderla anche a se stesso. L’unico sfogo che si concede, l’unica rivalsa sul mondo, è di staccare la corteccia dei platani. Non tutta; solo un pochino, fin dove arriva…

Alla fine si scopre che era tutto un sogno.